Me a Pezzi

Un bidone da riempire di pezzi... (di me, forse... ma meglio di notizie).

Tuesday, July 12, 2005

ALIMENTAZIONE: SUCCESSO ITALIANO ALLA FIERA DI NEW YORK

(ANSA) - NEW YORK, 12 LUG - Non solo pasta, pizza e mozzarella, ma anche caciotte della Pennsylvania fatte col tartufo marchigiano e una allegra signora texana diventata la maggior produttrice artigianale di una improbabile mozzarella 'Made in Usa'.
E' a Manhattan la fiera che tra guacamole messicano e falafel israeliani, salse piccanti texane e raffinati te' inglesi propone un trionfo di sapori 'made in Italy'non solo con prodotti di importazione, ma anche attraverso quella voglia di Italia che ha contagiato molti americani che si son dati alla produzione in proprio di prodotti tipicamente italici.
Il 'Fancy Food Festival', la piu' importante fiera del settore enogastronomico degli Stati Uniti, nella sua edizione estiva ha fatto tappa come di consueto a New York.
Con oltre 250 espositori sui 2000 complessivi della manifestazione - in una tre giorni dal 7 al 10 luglio - e piu' di 30 fra regioni e consorzi rappresentati, quella italiana e' la presenza internazionale di maggior rilievo.
Passeggiando tra gli stand italiani, i visitatori hanno potuto assaggiare un'ampia selezione di olii di oliva da tutte le regioni del centro e del sud, pasta, vini, dolci di vari generi, insaccati, formaggi, prodotti affumicati, caffe', riso e speciali tagli di carne.
Il 'Fancy Food Festival' nasce nel 1955 come occasione espositiva di richiamo internazionale per la Nasft (National Association for Specialty Food Trade), l'unica associazione che rappresenta i produttori e gli operatori commerciali del settore enogastronomico statunitense.
Ogni edizione della fiera internazionale offre, oltre all'esposzione dei prodotti tipici, anche occasioni formative dedicate a tutti quelli che vogliono ampliare la loro attivita'sia produttiva che di distribuzione: workshop su come dare rilievo al proprio marchio, seminari su prodotti particolari come, per esempio, quello dal titolo 'I nuovi sapori del cioccolato americano' o quello su come massimizzare a proprio favore l'attivita' della stampa specializzata.
La presenza italiana e' stata coordinata dall'Istituto per il Commercio Estero (Ice) che ha fornito uno spazio comune a molti enti locali come Regioni e Province o anche a consorzi e camere, mentre altre regioni come la Toscana, il Lazio, la Campania o la Sicilia si sono presentate individualmente.
Alcune regioni hanno approfittato dell'occasione del 'Fancy Food Show' per organizzare vere e proprie missioni esplorative e di promozione dell'economia regionale, alcune non solo nel campo enogastronomico.
Cosi' l'8 luglio ha preso il via a New York 'la settimana della Cucina Campania', l'annuale roadshow di promozione turistico-alimentare della regione Campania nella Grande Mela.
''E' una promozione indispensabile per i nostri prodotti, considerando che gli Usa rappresentano il primo paese, al di fuori dell'Ue, verso il quale confluisce circa il 20% delle nostre esportazioni agroalimentari'', spiega Giancarlo Mellucci, responsabile marketing dell'Ersac, l'ente regionale campano per lo sviluppo agricolo.
Analoga l'iniziativa della regione Abruzzo che si e' presentata alla Camera di Commercio Italiana a New York pochi giorni prima dell'inizio della fiera gastronomica per illustrare le diverse attivita' produttive dal turismo alla gastronomia, al settore manifatturiero. La Toscana, presente con un padiglione individuale ha messo in vetrina vini, oli, paste e pate', biscotti oltre che in fiera in uno dei migliori ristoranti di New York, il San Domenico che ha allestito per l'occasione una cena con menu' tipico.
La presenza italiana al Fancy Food non si esaurisce negli otre 250 stand degli espositori arrivati da oltre oceano: ci sono i distributori americani, quelli che producono direttamente sul posto, ma anche quelli che importano la materia prima da varie zone italiane e poi completano il prodotto in America.
Arturo Ottolenghi, piemontese di origine, ha deciso di importarte il tartufo da Acqualagna, nella provincia di Pesaro e Urbino e di usarlo per fare un'ottima caciotta con il suo latte delle Pennsylvania.
Poi c'e' anche chi italiano e' diventato per adozione. Paula Lambert ha trascorso 4 anni all'universita' per stranieri di Perugia ed e' proprio li' che si e' innamorata dei formaggi italiani, in particolare della mozzarella. Quando ha deciso di tornare a Dallas, in Texas, ha aperto una societa' che ha chiamato Mozzarella Company e ora produce circa 100 tonnellate di mozzarelle all'anno e negli Stati Uniti e' la piu' nota produttrice di formaggio artigianale, che pero' di italiano ha solo il nome.

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