Me a Pezzi

Un bidone da riempire di pezzi... (di me, forse... ma meglio di notizie).

Saturday, July 23, 2005

La mia versione di "Four Brothers"

CINEMA: USA; A NY 'FOUR BROTHERS', NUOVO FILM SINGLETON/ANSA
MULTIRAZZIALITA’ DEI QUATTRO FRATELLI ADOTTIVI GIUSTIZIERI
(ANSA) - NEW YORK, 23 LUG – Quattro fratelli adottivi due bianchi e due neri cresciuti in una Detroit in cui dominano pistole corruzione e violenza si riuniscono per vendicare la madre, barbaramente uccisa in un drugstore alla vigilia del giorno del ringraziamento a colpi di fucile automatico.
''Fratellanza e vendetta sono i due temi portanti del film'' ha spiegato ai giornalisti il regista nero John Singleton in occasione della prima proiezione del film. ''Sono due sentimenti reali e umani e sono strettamente legati nella storia. La violenza della vendetta non avrebbe senso se non fosse preceduta dalle scene di pianto dei figli adottivi, soli nella casa ormai vuota della madre appena uccisa dai malviventi''.
Nel cast Mark Wahlberg, protagonista del successo degli anni ’90 'Boogie Nights', in cui interpretava un personaggio liberamente ispirato al porno divo degli anni ‘70 John Holmes e di altri successo piu' recenti come 'Il pianeta delle scimmie' o 'La tempesta perfetta a fianco di Gorge Clooney.
Tyrese Gibson, rapper nero e modello aveva già recitato in altri due film di Singleton, 'Baby Boy' e '2 Fast 2 Furious’.
André Benjamin, anche lui talento rubato al mondo della musica in cui continua a riscuotere successi dopo la vendita di piu' di dieci milioni di copie del singolo del duo di cui fa parte, gli Outkast, 'Hey Ya!'. ''Sono diventato attore – racconta Benjamin - anche grazie alla mia musica e grazie ai videoclip. Con la musica sono diventato popolare e mi sono fatto notare, poi i produttori mi hanno cercato per fare film e così ho iniziato, ma le due cose rimangono separate''.
Poi c’è Garrett Hedlund, un ventunenne già al suo terzo film a Holliwood. Dopo solo un mese a Los Angeles Hedlund a 18 anni ha ottenuto la parte di Patroclo in 'Troy' di Wolfgang Peterson, a fianco di Brad Pitt.
Infine una bellissima e prosperosa Sofia Vergara, colombiana proveniente dal mondo delle telenovelas sud americane e nota al grande pubblico nord americano e mondiale dopo il suo presunto affair con Tom Cruise, intepreta la fidanzata di Angel Mercer (Tyrese Gibson), unico ruolo femminile rilevante, oltre quello della madre assassinata, sempre al centro della narrazione nella sua assenza.
Il film, prodotto da Lorenzo di Bonaventura e distribuito dalla Paramount Pictures, stupisce perché ambientato nell’inverno freddissimo di Detroit, nel Michigan, in cui l’unica nota di innocenza e candore è data dalle distese di neve che ricopre tutto il paesaggio. La morbidezza e la luce di questo bianco contrastano con una vita che invece è descritta a tratti foschi come violenta, dominata dai malviventi della città, dove le pistole e i fucili sotto il materasso del letto sono la normalità e dove si può interrompere una partita di basket in una scuola superiore facendo irruzione con le armi in mano senza che nessuno se ne stupisca.
In una Detroit dominata dalla malavita in cui la polizia non esiste e se c’è è corrotta o incapace di gestire la situazione, i fratelli Mercer decidono che possono, anzi devono farsi giustizia da soli.
''Sai, con i familiari di mezzo o persone molto vicine non so come reagirei. Sono cattolico, credo in Dio e credo che se sto facendo questo mestiere e non sono diventato un delinquente sia grazie a lui - ha detto Wahlberg, che ha avuto un passato di pistole e galera nella vita reale - ma anche io mi vendicherei''. Stessa cosa ha detto il cantante degli Outkast, Benjamin e stesso messaggio ha mandato il regista Singleton.
Effetti speciali sparatorie e inseguimenti rendono il film dinamico e veloce, ma la sensazione di essere fuori dalla realtà, è sempre in agguato.
Non solo i paesaggi invernali, vera disperazione sia per gli attori che per il regista che hanno sofferto sul set temperature polari, ma anche il racconto di una società in cui farsi giustizia da soli sia quasi un cosa giusta rendono la visione, per uno spettatore che non conosce in prima persona quei contesti, spesso surreale.
Il produttore alla domanda se riteneva la realtà che il film descrive, realistica ha detto: ''Avete visto Farenheit 9/11 di Michael Moore? Beh a me sembrava proprio di averla davanti ai miei occhi, la Flint ex polo industriale automobilistico che descrive Moore nel documentario. Non abbiamo sentito di casi di cronaca simili, la storia è di fantasia, ma di certo la realtà in queste zone non è molto diversa da come la descrive Singleton nel film''.
La pellicola, che usicra il 12 agosto nelle sale americane, arriverà in Italia il 30 settembre. (ANSA)

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